domenica 20 dicembre 2020

libri. NUÈTER DI DICEMBRE DEL GRUPPO STUDI ALTA VALLE DEL RENO È IN EDICOL

Gli auguri a Guccini per i suoi 80 anni, una mappa del castello medioevale di Sambuca, Vanni Fucci, l’orrendo delitto di Torri del 1913, l’apparizione della Madonna a Vizzero e molto altro nell’ultimo numero della rivista

MONTAGNA PISTOIESE. È in edicola il numero 92 di dicembre di Nuèter-noialtri, semestrale di storia, tradizioni e ambiente della montagna bolognese e pistoiese, pubblicato dal Gruppo di Studi Alta Valle del Reno.

Interessante, come sempre, il materiale pubblicato, con attenzione ad entrambi i versanti.

Le prime pagine del numero sono dedicate alle locandine delle tanta iniziative realizzate nonostante il Covid.

Per il versante pistoiese è presente il resoconto della presentazione dei primi due volumi del manoscritto di Domenico CiniOsservazioni storiche sopra lo stato della Montagna Pistoiese, tenutasi a Gavinana il 9 agosto.

Si prosegue con gli Auguri a Francesco Gucciniche ha compiuto 80 primavere, con un omaggio di Ivana Righetti.

Renzo Zagnoni presenta Una mappa del secolo XVI del castello della Sambuca Pistoiese, conservata all’Archivio di Stato di Firenze, che ritrae la situazione del castello e del centro abitato del tutto aderente alla sua situazione medioevale.

domenica 13 dicembre 2020

sabato 12 dicembre 2020

libri. «L’ARMATA DIMENTICATA» I PRIGIONIERI TOSCANI DECEDUTI NEI CAMPI DI PRIGIONIA DELLA PRIMA GUERRA MONDIALE

 Oltre 4.000 persone che non ritorneranno nelle loro terre, dai loro cari. Diventati invisibili, da dimenticare e condannare al loro destino. Unica colpa: essere stati catturati vivi dal nemico. Molti anche della Montagna Pistoiese

FIRENZE-MONTAGNA. La cosa che impressiona maggiormente sfogliando L’armata dimenticata, curata da Antonio Losi per le Edizioni dell’Assemblea del Consiglio Regionale della Toscana, recentemente pubblicato, è il numero delle pagine: 619, di cui quasi 600 con, uno dopo l’altro: un nome, un cognome, la data di nascita, quella morte e il luogo di sepoltura.

Sono i soldati toscani caduti prigionieri durante la Prima guerra mondiale, morti di stenti e malattie nei campi di prigionia austroungarici e tedeschi, dietro cui si cela spesso una giovane vita spezzata, troncata e violata; una famiglia e degli affetti.

Un interminabile elenco, per niente asettico, frutto di un lungo lavoro di ricerca. Nomi che gridano “perché”?

Oltre 4.000 persone che non ritorneranno nelle loro terre, dai loro cari. Diventati invisibili, dimenticati e condannati al loro destino. Unica colpa: essere stati catturati vivi dal nemico.

martedì 8 dicembre 2020

 Il direttore della struttura, a sua insindacabile discrezione, poteva concedere alle gentili signore e signorine che vi giungevano di dormire nelle camere del primo piano. Fotogallery di cartoline d’epoca

Linaugurazione della torre

APPENNINO. Sorgeva proprio sulla vetta più elevata dell’Appennino settentrionale. Era l’osservatorio del Monte Cimone, una robusta torre ottagonale, in pietra da taglio, alta circa 12 metri, costituita da tre piani e un terrazzo dotato di un ampio parapetto, su cui erano tracciate delle linee indicanti i principali punti del vasto orizzonte, che a quest’altezza è possibile ammirare.

L’idea della costruzione nacque a Modena nel 1852, ma solo nel 1880 ci fu la volontà di realizzarla per impulso ed opera del prof. Pietro Tacchini dell’Ufficio Centrale di Meteorologia e Geodinamica di Roma.

Vi contribuirono: il Ministero della Pubblica Istruzione, la Provincia di Modena, le sezioni Cai di: Enza, Bologna e Firenze, oltre a numerosi altri enti e privati.

I lavori, svolti sotto la direzione dello stesso Tacchini e dell’ing. Coppi, durarono fino al 1891 e l’anno successivo, il 27 settembre, venne inaugurata.

Per mezzo secolo, come si legge nella targa in suo ricordo, è stato un faro di scienza e civiltà.

domenica 6 dicembre 2020

BOTRI: UN ORRIDO DANTESCO

escursioni, sentieri della montagna pistoiese e oltre

Una spettacolare gola calcarea che si sviluppa dalle pendici dell’Alpe delle Tre Potenze e del Rondinaio. La, forse, prima testimonianza scritta di un “trekking” di inizio ‘900. Un fiume, bolgia di macigni. Passaggi strettissimi con pareti strapiombanti dove guardare in su dà le vertigini come scrutare un abisso dall’alto. Qui il cielo si fa piccolo e diventa un sottile rigagnolo azzurro

L'orrido di Botri
MONTEFEGATESI. L’Orrido di Botri è una spettacolare gola calcarea che si sviluppa dalle pendici dell’Alpe delle Tre Potenze e del Rondinaio, sotto il crinale dell’Appennino tosco-emiliano, fino a Ponte a Gaio nel Comune di Bagni di Lucca, unico punto di accesso alla gola.

Ha pareti ripidissime che raggiungo anche i 200 metri di altezza.

Fa parte della riserva istituita nel 1971 che comprende anche il Balzo Nero. Per il grande afflusso di persone e il pregio del luogo da preservare, le visite sono contingentate e permesse solo da giugno a settembre. 

sabato 5 dicembre 2020

acquerino SENTIERO E BIVACCO DEL FAGGIONE, A BREVE L’AFFIDAMENTO DEI LAVORI

Il progetto definitivo approvato a settembre di quest’anno, si propone di valorizzare l’area molto frequentata e ricca di valori naturalistici e paesaggistici. 57 mila euro l’importo del contributo


ACQUERINO.
L’Unione di Comuni Montani Appennino Pistoiese ha avviato il procedimento per affidare l’appalto dei lavori edili al Bivacco del Faggione delle Valli nella Foresta Demaniale dell’Acquerino.

L’ente aveva presentato domanda di finanziamento nel 2016, rientrante nel programma Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020 per il “Sostegno agli investimenti destinati ad accrescere la resilienza e il pregio ambientale degli ecosistemi forestali”, aggiudicandosi un contributo di 57 mila euro.

Il progetto definitivo “Sentiero e bivacco Faggione delle Valli”, approvato a settembre di quest’anno, si propone di valorizzare l’area posta ai margini della Riserva Biogenetica di Acquerino, molto frequentata e ricca di valori naturalistici e paesaggistici.

Gli interventi interesseranno sia il sentiero che il bivacco.