Annibale e gli elefanti |
Il toponimo ricorda il presunto passaggio del generale cartaginese Annibale nel 300 a. C. durante la seconda Guerra Punica.
Ma il luogo effettivo in cui Annibale attraversò gli appennini è incerto tanto che Farinata degli Uberti, storico di Cutigliano vissuto nel 1700, ritiene sia il Passo dei Tre Termini nelle vicinanze del Lago Scaffaiolo.
Ecco come questo momento storico se lo immagina Giuseppe Lipparini, poeta e scrittore del ‘900, che abitualmente soggiornava a Cutigliano, nel libro Il lume a petrolio ed altri diporti, del 1942.
Siamo venuti quassù per incontrarvi un personaggio che fece ragionar di sé a lungo le storie, e ancora farà. Perché di qui, scendendo inatteso verso le colline e i piani dell’Etruria, un giorno Annibale passò.
Val di Luce e passo d'Annibale |
D’altra parte, finché non sia dimostrato con certezza che il gran valico fu effettuato altrove, noi continueremo a credere che di qui si affacciasse sulle valli etrusche “l’african guerriero”.
Tra l’inverno e la primavera del 217 prima di Cristo, il gran nemico di Roma era giovane e vittorioso: aveva ventinove anni.
Lasciava dietro di sé i resti degli eserciti romani chiusi nelle città di Modena, Cremona, Piacenza, e puntava verso il cuore d’Italia.
Certo erano cominciati i disgeli; quando la neve è alta, per queste montagne non si passa.
Quattro giorni e tre notti durò il passaggio attraverso il massiccio dell’Appennino.
Annibale attraversa gli Appennini |
Era giovane, fortunato e crudele; l’Italia gli doveva apparire ormai come una preda facile e opina: Roma…
Eccolo, dopo una breve sosta, cominciar la discesa, tutto avvolto nel mantello sopra l’armatura leggera; e, dietro a lui, i fanti, i cavalli e gli elefanti, quello almeno o quelli che gli eran rimasti.
Moriron quasi tutti di freddo, dice Eutropio. Il clima non era fatto per loro.
E Roma non era per Annibale.
Nessun commento:
Posta un commento