domenica 27 gennaio 2019

le glorie della montagna. LORENZO PACINI, IL COSTRUTTORE DEL FU OSPEDALE

Nacque nel 1731 e oggi 27 gennaio ricorre il suo compleanno. “Il Suo nome è al riparo dall’edificio della Sua beneficienza, per cui rimarrà per sempre benedetto dalle umane generazioni”

L’ex-Ospedale Pacini di San Marcello Pistoiese
MAMMIANO. Ricorre oggi 27 gennaio il compleanno di uno dei personaggi che più hanno dato alla Montagna Pistoiese: Lorenzo Pacini nato a Mammiano nel 1731, colui che con il suo lascito e per espressa volontà permise la costruzione dell’Ospedale Pacini di San Marcello Pistoiese.

Il testo che segue è tratto dalla “Pubblicazione a cura del Comitato per i festeggiamenti inaugurali della Ferrovia Elettrica Pracchia-S. Marcello-Mammiano”, pubblicato nel 1926 con il titolo La Montagna Pistoiese, XXI giugno MCMXXVI.

Nel libro non si parla solo della ferrovia della Montagna Pistoiese che si andava ad inaugurare, ma tratta a tutto tondo la Montagna Pistoiese e quanto essa, alla fine degli anni venti, in un periodo non certo facile a cavallo fra le due guerre, poteva offrire. 

Lorenzo Pacini è considerato il più grande benefattore che abbia avuto la Montagna Pistoiese. 
Si deve a lui la fondazione dell’Ospedale che raccoglie gli infermi di tutta la nostra regione.

Fu Uomo semplice; ma grande e grande per la carità. Il Suo nome è al riparo dall’edificio della Sua beneficienza, per cui rimarrà per sempre benedetto dalle umane generazioni.

Mammiano
Nacque il 27 Gennaio 1731 in Mammiamo, suo padre Tenente Pietro Pacini potente feudatario Romano, esule del dominio Pontificio, si ritirò in Toscana prima che l’ultimo rampollo dei Medici si estinguesse e il Gran Ducato passasse alla Casa di Lorena.

Nessun cenno biografico ci è trasmesso. Ce ne dicono qualcosa i suoi paesani che di Lui sentirono dire dai loro padri.

La sua vita fu com’è la sua storia: semplice, di quella semplicità non artificiale che è tutta degli uomini di rare virtù, facile, primitiva, oscura, un passaggio inavvertito.

Fede e carità furono un suo tesoro, e alla fede e carità dedicò la sua vita, tutto sé stesso.

Al pari degli eroi della Patria, Pacini ha il Suo monumento: il Tempio della Carità.

La memoria del Pacini vive eterna nello Spedale da lui ideato che spèrge rugiada benefica agli sventurati e che si erge maestosa tra il verde dei prati in un rialzo e par che dica a chi passa: lasciate che i miseri vengano a me.

La lapide commemorativa all’interno del Piot
Io voglio consolar gli egri fratelli

Né palagi gementi né tuguri

Quei che tu, o fame, squallida torturi

Quei che tu, o febbre, livida martelli.

Il brano ci fa conoscere un uomo che tanto ha dato alla Montagna Pistoiese costruendo di tasca propria, senza ricorrere al project-financing, un ospedale che era vanto di tutta la comunità montana.

Si interroghino coloro che negli ultimi anni hanno “potenziato” la struttura ospedaliera trasformandola in un Piot, e gli si chieda se la memoria di Lorenzo Pacini è stata onorata.

[Marco Ferrari]

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