Il Marzocco, simbolo del potere
fiorentino
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Nel 1373 la sede fu trasferita a Cutigliano, anche se in alternanza di sei mesi in sei mesi con San Marcello.
Secondo quanto riportato da Giuseppe Tigri nella Guida della Montagna Pistoiese il motivo è da ricercarsi in un fatto di sangue che portò alla morte dell’allora capitano, cui seguirono disordini e vendette.
«Cotesto Capitano dicono anch’oggi si fosse involuto d’una fanciulla del paese di rara bellezza.
Soleva il Capitano frequentare la sua casa, dove non restava più che un fratello ed una sorella.
Ma la gente già ne sparlava, e il fratello pur per riguardo tacendo, dentro però se ne rodeva.
Un bel giorno finalmente ruppe il silenzio e minacciò il Capitano se fosse più tornato in sua casa.
Gli occorse intanto di dovere per sue faccende andar fuori del paese, e in casa avvertì che la sera non sarebbe tornato.
Al Capitano non parve vero, e bandì subito una festa da ballo, e fra le molte ragazze invitò, com’è a credere, la sua ben amata.
Ma invece il fratello tornato a casa la sera stessa, risaputo dov’ella era, ribollitogli il sangue, corre di furia al palazzo, si gitta nel pieno della sala, e su al collo del Capitano si avventa come volesse abbracciarlo; lo prende di soppeso e gli fa saltar la finestra, sicchè il misero rimase morto sul colpo!
Allora un fuggire e uno spavento fra tutti. Quindi fra i paesani mano ai coltelli e vendette di sangue tali, che per molto tempo non vi fu più pace; e, com’è detto, il Paese perse la sede dei Capitani.»
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Giuseppe Tigri, Guida della Montagna pistoiese, Tipografia Niccolai, Pistoia, 1878
Chissà fosse stato oggi quanti commenti su FB, anche perché si diceva che i coltelli i Toscani non li usassero. Invece, tutto il mondo è paese!
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