San Marcello Pistoiese |
Il provvedimento è contenuto nel decreto n.135, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n.32 lo scorso 8 agosto.
L’area soggetto a vincolo è nella parte nord dell’abitato, compresa tra: via Roma, piazza Domenico Cini e Villa Vittoria ed è, così si espresse la commissione tecnica-scientifica istituita nel 2004, “elemento di fusione tra natura, architettura e territorio che va quindi tutelato e preservato”.
Di seguito la dettagliata relazione dell’architetto Paola Grifoni allegata al decreto.
San Marcano1(623 m slm), principale centro della Montagna Pistoiese2, è posto in un vasto pianoro che divide la vallata della Verdiana da quella del Limestre, ambedue affluenti della Lima, il cui bacino, proprio di questa contrafforte, dolcemente degradante verso sud ovest, è diviso da quello della Maresca e dell’Orsigna affluenti del Reno3.
L’agglomerato urbano sembra essere sorto in epoca romana sulla linea di un percorso appenninico che collegava Modena con la città di Pistoia passando attraverso le pendici del Como alle Scale4.
Planimetria area nord San Marcello P.se |
Successivamente la cinta muraria fu ampliata e le porte (Porta Viti, Porta Poggiolo, Porta Campana e Port’Arsa) vennero aperte in corrispondenza dei quattro punti cardinali e delle importanti strade transappenniniche che raggiungevano il borgo5.
Tale struttura si è mantenuta integra sino all’età lorenese, quando l’apertura della nuova via Modenese tagliò io due l’antico agglomerato, favorendo l’espansione urbana fuori dalla cerchia muraria.
Il progetto per la nuova strada Modenese fu intrapreso nel 1758 dall’ingegnere Anastaso Anastasi, per conto del Granduca Francesco Stefano di Lorena, con lo scopo, non solo militare, di tracciare un percorso viario più breve rispetto a quello passante per Bologna per collegare l’importante porto di Livorno ed il Granducato con le città del nord Italia e l’Impero Asburgico.
Fu però con il Granduca Pietro Leopoldo, che succedette a Francesco Stefano nel 1765, che il progetto venne portato a termine.
San Marcello da una cartolina degli anni '60 |
La strada portò notevoli benefici a livello economico migliorando le condizioni di vita delle popolazioni della montagna, attraverso lo sviluppo delle attività tradizionali e preindustriali del luogo, come la lavorazione del ferro che da secoli era praticata nella zona6.
La strada granducale ha costituito dunque per lungo tempo l’accesso principale e privilegiato a San Marcello fino alla fine dell’Ottocento quando è stato costruito il nuovo ponte che permette tutt’oggi di accedere direttamente al centro della cittadina, evitando l’ultimo tortuoso tratto della antica strada modenese.
Un’altra importante modifica ai collegamenti locali è stato il completamento della linea ferroviaria e l’erezione della Stazione della Fap (Ferrovie Appennino Pistoiese), la cui inaugurazione è avvenuta nel 1925.
La ferrovia elettrica di San Macello nasceva dall’esigenza di un collegamento rapido ed economico tra i centri più importanti del Comune con la Stazione di Pracchia, allora punto culminante della ferrovia Firenze-Bologna, sia per il trasporto delle merci che per quello dei passeggeri e dei turisti7.
I lavori iniziarono nel 1919 e terminarono con l’inaugurazione della linea il 21 giugno 1926.
Durante questi anni oltre alla linea ferroviaria furono costruite le stazioni, i caselli, le rimesse, i ponti e le opere di elettrificazione.
Gli edifici erano semplici e funzionali: per le stazioni vennero utilizzati materiali del posto come la pietra, abbondantemente usata ne piani terra e nelle parti basamentali grazie alla sua resistenza al freddo e alla neve, i mattoni, impiegati come elementi di decorazione, ed il legno di castagno per le strutture a capriate e per le pensiline8.
Villa Vittoria |
Venne intrapreso dalla Fap un servizio automobilistico, ma nel 1972 tale servizio passò alla Copit, l’attuale gestore.
L’area oggetto della proposta di vincolo, dalla forma a cuneo, si innesta tra il Parco Farina-Cini, ad est, ed il Parco Lodolo, ad ovest (entrambi già tutelati ai sensi del Decreto Legislativo 29/10/1999 n. 490, titolo 11) ed è delimitata a sud dal nuovo ponte, dalla via Gavinana, e da piazza Matteotti9, e a nord dalla scenografica quinta “verde” della montagna.
La zona, ben conservata nei suoi valori tradizionali, comprende: l’ultimo tratto della importante via ximeniana, sui lati della quale sono sorti edifici che costituiscono notevoli esempi di architettura Sette-Ottocelesca caratteristica di un centro urbano di montagna; piazza Tommaso Cini, su cui affaccia l’omonimo palazzo; pinzetta Porta Arsa, in cui permane la memoria di una delle porte cittadine e l’antica pregevole fontana; l’ex Stazione Ferroviaria della Fap e i capannoni per il rimessaggio dei meni meccanici, che costituiscono un interessante esempio di archeologia industriale del primo Novecento.
La zona in oggetto, alla luce di quanto detto, oltre a presentarsi come elemento fondamentale di collegamento tra il centro cittadino e le emergenze ambientali sopra descritte, costituisce un complesso di cose immobili che compongono un caratteristico aspetto avente valore testimoniale e pertanto di notevole interesse pubblico.
___
1Già Marcello. E. Repetti, Dizionario Geografico Fisico Storico della Toscana, Vol V, Firenze 1843.
2Descritta dal Reperti come terra cospicua, capoluogo di Comunità e di Vicariato Regio con Chiesa plebana e prepositura nella Dioc. Di Pistoja, Comp. di Firenze. Risiede in valle lungo la strada regia Modenese circa br. 1090 sopra il mare mediterraneo E. Repetti, Dizionario Geografico Fisico Storico della Toscana, Vol V, Firenze 1843.
3N. Neri Calamai, Sulla topografia antica del territorio pistoiese. Studi Etruschi, VI 1932
4B. Gerini , F. Salvi, La provincia di Pistoia, Etruria Ed., Pistoia 1988
5A. Mazzanti, San Marcello Pistoiese, Pistoia 1923
6A. Begagli, S. Esseni, I ponti del sistema idrografico pistoiese, Tesi di Laurea, relatore F. Guerrieri, Università degli Studi di Firenze, 2003
7Inventario dell’Archivio Storica dello Ferrovia Alto Pistoiese, Pacini editore
8La strada, dopo Leopoldo una esperienza di una migliore viabilità, 200 anni dopo aspettando una nuova soluzione, Comune di San Marcello Pistoiese, Assessorato alla Cultura
9La piazza principale del paese su cui si affacciano: il palazzo del Comune, ristrutturato in stile neo-rinascimentale alla fine del secolo scorso, il palazzo Cini, alcune antiche abitazioni che denunciano caratteri dell’architettura medioevale e la Loggia, eretta nel 1784 per volontà di Pietro Leopoldo, destinata al mercato settimanale.
Nessun commento:
Posta un commento