mercoledì 6 febbraio 2019

ARMANDO MANZANI, “IL BERSAGLIERE DEI MONTI”

Si spostava di valle in valle, salendo e scendendo i sentieri di crinale in sella alla sua bicicletta

Rifugio Manzani nei pressi della Doganaccia
DOGANACCIA. Il “bersagliere dei monti” è la felice definizione coniata da “La Nazione” molti anni fa per ricordare Armando Manzani (1877-1961), che a cavallo tra gli anni quaranta e cinquanta del secolo scorso dopo aver girato tutta la penisola italiana si dilettò a scalare le vette degli appennini e delle apuane con quella che per la sua epoca era una bicicletta, ma se paragonata ai moderni mezzi, un pezzo di ferro con due ruote.

Limestre, Firenze e ritorno era il suo percorso di allenamento che compiva frequentemente.

Alla sua “moto” dava del “tu” chiamandola per nome: Wilma.

Nome di donna, come da donna era la sua bicicletta, senza la canna alta, con i freni a bacchetta e ammortizzata solo dalle braccia.

Antesignano della mountain bike, si spostanva di valle in valle salendo e scendendo i sentieri di crinale in sella alla sua fedele compagna e con a tracollo la sua fisarmonica, per portare musica e allegria nelle varie feste e sagre paesane che si svolgevano fra questi monti.

Un legame forte quello tra il “pedalatore dei crinali” e le montagna, testimoniato dal rifugio a lui intitolato nei pressi del passo della Croce Arcana.

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