venerdì 15 febbraio 2019

SCAFFAIOLO 1878: LA BANDA, I SOMARI E GLI ALPINISTI DI “GAMBA POCO SVELTA”

L’allegra festa per l’inaugurazione del primo rifugio dell’Appennino tosco-emiliano, con un coro diabolicamente simpatico, raccontata da Fra Fazio, frate-cronista per La Vedetta di Firenze. Tra i tanti personaggi illustri intervenuti anche un certo Neri Tanfucio da Pistoia

Il Lago Scaffaiolo
LAGO SCAFFAIOLO. L’allegra comitiva di Fra Fazio da Firenze, frate-cronista per il giornale La Vedetta, giunge dopo 6 ore e mezzo di cammino sulle sponde del lago, dove è già tutto pronto per l’inaugurazione del rifugio, il primo di tutto l’Appenino tosco-emiliano.

Si preannuncia una grande festa con due bande e una fanfara, gente venuta da ogni dove, alpinisti comodi e soprattutto dei simpatici somarelli.

La prima parte della cronaca con il racconto dell’ascensione San Marcello-Gavinana-Lago, è pubblicato in: Scaffaiolo 1878. «Che c’è molto per arrivare al Lago?».

Per la descrizione del rifugio leggi: Il primo rifugio del Lago Scaffaiolo del 1878.

«Quando simo giunti al lago non è stato davvero uno spettacolo triste della solitudine e del deserto che ci ha colpiti.

Lago Scaffaiolo anni ‘20
Dinanzi alla capanna-ricovero, c’era una vera folla di alpinisti e di abitanti de’ vicini paesi ed una banda musicale intuonava la marcia reale.

Era la prima volta che le armonie musicali echeggiavano frammezzo a quelle maestose montagne, frammezzo alle nubi, si può dire, perché al nostro giungere la nebbia si era fatta più fitta di una nube.

E la banda musicale di Cutigliano, che insieme ad una numerosissima comitiva s’era mossa da quell’antico castello per recarsi alla festa ed aveva intuonata la marcia reale, non era la sola che rallegrasse la località; la banda di Fanano nel modenese ed una fanfara formatasi per la circostanza in seno alla banda di S. Marcello Pistoiese, giunsero pure ed alternarono scelte e varianti sinfonie.

Così popolate le rive del lago presentavano un aspetto de’ più fantastici.

Lago Scaffaiolo, il secondo rifugio, anni ‘20
Dinanzi alla capanna ho osservato anche tre o quattro signore intrepide, che da Cutigliano s’erano spinte fino a quella sommità.

Un gruppo numerosissimo di montanini, che indossavano i loro abiti più ricercati, aveva occupato una specie di poggetto formato di massi e vari ordini e s’era tranquillamente disposto a file per non perdere nulla della cerimonia.

Sopra un altro poggetto c’era una mandria di somari sellati che avevano condotto lassù gli alpinisti comodi e di gamba poco svelta.

Quei somari erano una vera disperazione, il non plus ultra dell’irrequietezza, tant’è vero che pareva si fossero messi in testa di fare il dispetto alle musiche venute lassù.

S’intonava il preludio di una sonata e i somari intonavano un coro diabolico, un oratore prendeva la parola e i somari gliela toglievano facendo un bordello da levare di sentimento.»

Sullo sfondo il primo rifugio, primi del ‘900
La cerimonia ha quindi inizio con la partecipazione di molte autorità e illustri personaggi dell’epoca tra cui un certo Neri Tanfucio al secolo Renato Fucini.

«Fra gli alpinisti ecco il cav. Sebastiano Fenzi, il marchese Carega di Muricce, che ricoperto da una specie di pianeta a fiorami ed a colori vivaci sembra un mandarino del celeste impero, il signor Rossi-Cassigoli di Pistoia, il sig. Nannetti, naturalista, il dott. Cristofani, il signor Ghelli di Bologna.

C’è il signor Biondi sindaco di San Marcello, c’è il dott. Bacci assessore che rappresenta il sindaco di Cutigliano, c’è il sindaco di Fanano, l’ispettore dei boschi di Fanano, c’è Renato Fucini (Neri Tanfucio) venuto da Pistoia, il sig. Pacini di Cutigliano attivissimo socio del Club Alpino, che ha sorvegliato la costruzione del rifugio, ecc.»

Poi, finalmente, tutti a mangiare al rifugio.


 spicchi d’appennino. AL LAGO SCAFFAIOLO


 

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