Discesa dal lago con il somarello |
La prima parte della cronaca con il racconto dell’ascensione San Marcello-Gavinana-Lago, è pubblicato in: Scaffaiolo 1878. «Che c’è molto per arrivare al Lago?».
La descrizione dell’allegra festa si trova in: Scaffaiolo 1878: la banda, i somari e gli alpinisti di “gamba poco svelta”.
Per la descrizione del rifugio leggi: Il primo rifugio del Lago Scaffaiolo del 1878.
Dopo fanfare e ragli e le immancabili orazioni delle autorità e dei politici di turno la cerimonia di inaugurazione del rifugio del Lago Scaffaiolo giunge al termine e Fra Fazio e compagni prendono la via del rientro scendendo dal versante che porta a Cutigliano, non prima però di essersi rifocillati.
«Per oggi la capanna è ridotta ad una specie di trattoria economica.
Rifugio Duca degli Abruzzi anni ‘20 |
La cerimonia finisce così al suono delle musiche, e, quando tutti si sono alquanto rifocillati, incomincia la discesa del monte dalla parte che mena a Cutigliano.
Poco sotto il Lago Scaffaiolo nel pendio della valle in mezzo alla quale scorre con rapidità precipitosa il torrente Volata comincia l’erba; ce ne sono dei bei praticelli verdi come lo smeraldo, bagnati dall’acqua che scorre in certi rigagnoli nascosti nell’erba.
Cotesti rigagnoli... clandestini, costituivano tanti attentati contro le gambe dei poveri viaggiatori e la loro prima vittima fu Fra Fazio che ne uscì con una tal distrazione ad un piede da non poter più andare avanti.
Lago Scaffaiolo, ma il rifugio dov'è? |
Quel somarello era un portento d’intelligenza ed io per un sentimento di riconoscenza mi ribello a chi nega a quelle povere bestie cotesto sentimento.
Bisogna vedere con che cura sceglieva i viottoli meno ripidi, con che prudenza traversava profonde e scoscese vallate, torrentelli impetuosi, e rimontava lungo i fianchi di montagne sull’orlo di terribili precipizi!
La strada dal Lago Scaffaiolo a Cutigliano, che si chiama strada tanto per fare, giacchè non è altro che un viottolo tortuoso, ripido, ingombro di massi, che segue talvolta il corso di torrenti, è oltremodo pittoresca; ci sono situazioni ammirabili, dei panorami di montagne e di vallate che non hanno riscontro altro che nella Svizzera, il paese pittoresco per eccellenza.
Il vertice di un monte che sta al disopra di Cutigliano, e dal quale si scorge l’immensa vallata della Lima, colle montagne che la chiudono, il Sestaione col suo magnifico ponte, il poggio dell’Abetone, i monti dei Bagni di Lucca e qualche cosa di sublimemente bello.
Cutigliano |
Cutigliano è un paesetto graziosissimo ed elegante, e può dirsi senza eccezione uno dei più belli della montagna.»
Dopo un ulteriore banchetto e cerimonia nella “gran sala del palazzo pretorio” con un “diluvio de’ brindisi” e una profusione di discorsi dove si parla di tutto e di tutti da Catilina a Ferruccio non senza ricordare il capitan Mattana, giunge l’ora di incamminarsi quasi a buio per Pracchia dove prendere il treno e rientrare in città.
«Col nostro addio alle montagne pistoiese parte dal cuore anche un saluto sincero ed un ringraziamento agli ottimi abitanti di quelle storiche e pittoresche contrade che festevoli accoglienze e di ospitalità cortesissima ci fecero.»
Fra Fazio
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