Come si preparavano una volta |
Povero negli ingredienti, rigorosamente di stagione, semplice nella preparazione e sublime per il palato.
Si gustano arrotolati, schietti al naturale, o con ripieni vari. Insuperabili quelli con la ricotta.
Sono i necci: le “piadine” della Montagna Pistoiese, fatti con la farina di castagne di cui questi monti sono ancora ricchi.
Un tempo si cuocevano con i testi, piccoli dischi di arenaria del diametro di 20 cm, impilati uno sopra l’altro; tra un testo e l’altro foglie di castagno e nel mezzo l’impasto di farina dolce.
Oggi, più comunemente, si usano delle piastre di acciaio provviste di manico.
I necci con ricotta |
½ kg di farina dolce di castagne
Sale
Olio di oliva
½ litro di acqua
Preparazione
In una zuppiera larga e capiente impastare la farina dolce con acqua e un pizzico di sale fino ad ottenere una pasta liscia, omogenea e senza grumi.
Con un mestolo si versa un poco di impasto su di un testo ben caldo ed unto con olio di oliva (per ungere si usa una patata divisa i due e intinta nell’olio), quindi vi si sovrappone l’altro testo.
Si cuoce su fuoco vivo per circa tre minuti.
Poi largo alla fantasia, ma con prodotti tipici della montagna come il pecorino a latte crudo e la già menzionata ricotta.
Perché "PIADINE"? I necci sono NECCI. Cerchiamo di mantenere la nostra Cultura; fra l'altro è un P.A.T. (Piatto Agroalimentare Tradizionale).
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