Casa Battistini sede del futuro
Museo
in una cartolina di inizio ‘900 |
Qui, ai piedi della scalinata di pietra con una balaustra di ferro che conduceva all’entrata dell’allora casa Battistini, la tradizione popolare vuole venisse portato morente il Ferrucci al cospetto di Fabrizio Maramaldo, capitano delle truppe imperiali di Carlo V, che lo finì con un colpo di pugnale al petto.
“Vile tu uccidi un uomo morto” furono le sue ultime storiche parole.
L’edificio sede del museo venne acquistato nel 1930 su iniziativa del Comitato Nazionale per le Onoranze a Francesco Ferrucci, per settanta mila lire e donato al Comune di San Marcello.
Museo Francesco Ferrucci
da una cartolina degli anni ‘30 |
Dopo i lavori di restauro, diretti dall’architetto Cerpi, seguì l’inaugurazione il 2 agosto del 1931, alla presenza del presidente del Comitato Nazionale, Onorevole Lando Ferretti.
Negli ambienti rinnovati della casa furono organizzati il Museo e la “Biblioteca Ferrucciana”.
L’ordinamento iniziale del Museo, tuttavia, fu limitato a concetti di mera esposizione e semplice documentazione storica e nel 1956, anche per oggettive criticità conservative degli oggetti, venne decisa, su iniziativa del Sindaco di San Marcello, Savonarola Signori, una totale riorganizzazione del materiale, seguendo criteri tematici.
IL PERCORSO MUSEALE
L'inaugurazione del Museo |
Le quattro sale e i due corridoi ebbero quindi una propria titolazione.
Nel Corridoio d’ingresso sono raccolti i ricordi più strettamente connessi alla vita di Francesco Ferrucci, con i luoghi dove svolse la sua attività politica e militare.
La prima “Sala d’armi Chelucci-Palmerini” è dedicata alla storica famiglia di Gavinana, in riconoscenza del materiale di particolare pregio concesso in deposito al Museo.
Lì sono riuniti i cimeli ferrucciani raccolti sul campo di battaglia, oltre ad altre armi della stessa epoca e ad una raccolta di monete di argento toscane del XVIII secolo.
Nel secondo corridoio si trovano raccolti i ricordi di molte celebrazioni e commemorazioni nazionali legate alla figura del Ferrucci, con particolare risalto alla costruzione del monumento equestre di Emilio Gallori dedicato al condottiero fiorentino, che venne eretto nel 1920 nella piazza del paese.
Maramaldo pugnala Ferrucci |
Il terzo ambiente è la “Sala Francesco Ferrucci”, con incisioni, riproduzioni fotografiche e documenti. In un’apposita vetrina sono raccolti libri e testi vari che costituiscono la Biblioteca Ferrucciana.
La quarta e ultima “Sala dell’assedio e delle Bandiere” è dedicata all’assedio di Firenze. Qui sono esposte le bandiere del calcio Storico Fiorentino e due grandi bandiere: quella della Toscana e quella donata dal popolo romano alla popolazione di Gavinana in occasione delle manifestazioni risorgimentali del 1847.
Il museo è attualmente chiuso in attesa di lavori di ristrutturazione.
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