giovedì 8 novembre 2018

montagna da scoprire
LA LEGGENDA DELLA PEDATA DEL DIAVOLO

Un toponimo curioso e suggestivo per indicare un rilievo montuoso dove il maligno lasciò la sua impronta

APPENNINO PISTOIESE. Pedata del Diavolo un toponimo curioso e suggestivo per indicare un rilievo montuoso di 1662 metri sul livello del mare dei monti appenninici del Comune di San Marcello-Piteglio.

Si raggiunge facilmente dalla ex-località sciistica di Pratorsi sopra Gavinana o dalla Casetta Pulledrari di Maresca , entrambe dotate di rifugi, purtroppo chiusi ed in precarie condizioni.

Arrivati ad un altro rifugio, questo sì aperto e funzionante, del Montanaro gestito dal Cai di Maresca si procede in direzione nord e poco dopo si giunge sulla sommità della “Pedata”, luogo da cui si può godere di un panorama di incomparabile bellezza, spostandosi un poco più in alto, verso il Monte Gennaio e se le condizioni di tempo sono favorevoli, si potrà assistere allo “spettacolo dei due Mari”, con la visione in lontananza del Mar Tirreno e di quello Adriatico.

Nei paraggi, un altro “monticello” con un nome non meno suggestivo che rimanda a tempi antichi e vicende oscure: il Poggio dei Malandrini, luogo ideale per fare i mirtilli, piuri, o come si dice da queste parti i “baggioli”.

Dirigendo lo sguardo verso nord, eccola lì, la “pedata”, imponente, brulla e scoscesa con una conformazione a triangolo rovesciato, che rimanda all’opera del maligno.

Povero diavolo, sempre tirato in ballo dalla fervida fantasia popolare per spiegare in maniera colorita fenomeni bizzarri, apparentemente inspiegabili o opere ardite come i famosi ponti.

E anche in questo caso non mancano le leggende, come tutte curiose ed, essendo in Toscana, anche pungenti.

Si narra che il diavolo sceso in terra per spaventare i poveri diavoli di queste povere terre, s’affacciò sulla valle dell’Orsigna con fare terribile e minaccioso, ma alla vista degli abitanti cattivi e terribili quanto e più dei diavoli, ne rimase talmente terrorizzato che, per ironia di contrappasso, venuto per far paura si impaurì lui stesso e fuggì da questi monti a gambe levate.

Nell’impeto della corsa una sua grossa impronta si impresse indelebilmente sul terreno a testimonianza del suo passaggio e ancor oggi qui filo d’erba non cresce.

Al seguente link è possibile scaricare l’opuscolo realizzato per l’ex-Comunità Montana Appennino Pistoiese da Fabio Nesti, Roberto Recati e con i disegni di Laura Arcangeli: Itinerario della Pedata del Diavolo.

Le due cartoline che ritraggono la Pedata del Diavolo sono tratte da “Archivio foto storiche della montagna” del Cai Maresca ai seguenti link:
Si ringrazia per la gentile concessione.

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