domenica 18 novembre 2018

montagna da scoprire
VIZZANETA, UN BORGO DEL ‘500

La località, dichiarata recentemente di notevole interesse pubblico, risulta tutt’oggi incontaminata tanto da conservare le sue pregevoli valenze architettoniche, costituite da ville padronali e da edilizia minore del XVI-XVII secolo

Oratorio di S. Paolo a Vizzaneta
VIZZANETA. Vizzaneta, frazione del comune di San Marcello Piteglio è stata recentemente dichiarata “area di notevole interesse pubblico”, perché, si legge nel decreto ministeriale, la località risulta tutt’oggi ancora incontaminata tanto da conservare le sue pregevoli valenze architettoniche, costituite da ville padronali cinque-seicentesce e da edilizia minore del XVII secolo, nonché da appezzamenti di terreno delimitati da muretti in pietra a secco.

Di notevole importanza il piccolo oratorio dedicato a San Paolo e la così detta “Villa del Papa” fatta erigere da Giulio de’ Medici futuro Papa Clemente VII.

Di seguito la relazione storica-artistica del Architetto Paola Grifoni su cui si è basata la proposta di vincolo ambientale del 2003, che ha portato il Ministero per i beni e le attività produttive a dichiarare l’area denominata “Località Vizzaneta” di notevole interesse pubblico.

Planimetria di Vizzaneta
dell'areasoggeta a vincolo
Vizzaneta è un piccolo centro montano dell’Alta Val di Lima, situato alla base delle falda Ovest del Poggio Fratone (1375 m), sulla riva sinistra del torrente Volata, a 4 km a Nord-Ovest da S. Marcello Pistoiese.
 
Era attraversato da una strada medievale, detta del Frignano (il cui antico tracciato è ancora visibile) che varcava l’Appennino presso l’Alpe della Croce Arcana e si dirigeva poi verso Modena.
 
Circa il restauro e la manutenzione di questa strada maestra riferisce un trattato conciliatorio del 24 novembre 1225 fra modenesi e pistoiesi.

L’abitato di Vizzaneta si sviluppa ad anello attorno alla strada comunale che conduce a Lizzano.
 
Il centro si è andato storicamente formando attorno a qualche “ospizio” di servizio ai viaggiatori che attraversavano l’Appenino.
 
Nei secoli XVII-XVIII il centro fu sede di un doganiere di terza classe dipendente da quello di Boscolungo (Abetone). (E. Repetti, Dizionario storico fisico geografico della Toscana, (vol. I), Firenze, 1835; Repertorio dei Beni Architettonici e ambientali, n. l, La montagna pistoiese. Il territorio di S. Marcello Pistoiese, Firenze, 1977, pp. 33-34).
 
Il territorio individuato nella proposta di vincolo è caratterizzato dalla presenza dell’Oratorio di S. Paolo, da ville padronali cinque-seicentesche, da un’edilizia minore sei-settecentesca e da appezzamenti di terreno delimitati da muretti in pietra a secco.

Gli edifici minori presentano una pregevole omogeneità stilistica propria delle abitazioni della montagna pistoiese.
 
Sono per la maggior parte su due piani, realizzati in pietra locale lasciata a vista.
 
Elemento comune alle finestre di vari edifici è la presenza di larghe cornici in pietra scalpellinata con motivi a diamante.

Vizzaneta
L’edificio più rappresentativo dell’intero centro abitato è la Villa del Papa che si distingue dagli altri per il suo valore storico-artistico (è stato sottoposto alle disposizioni di tutela contenute nel Decreto Legislativo 490/1999, titolo I ).
 
L’esistenza della villa è accertata fin dal 1677. Dalle anche notizie certe che documentano la storia di questo edificio non è possibile risalire al momento della sua costruzione che, secondo la tradizione popolare, dovrebbe essere avvenuta nella prima metà del Cinquecento.

Infatti, sembra che sia stato Giulio de’ Medici, poi Papa Clemente VII, a commissionare la realizzazione della villa per utilizzarla, in prima persona, quando da Firenze si dirigeva in Emilia Romagna.

Questa ipotesi trova conferma nel fatto che la popolazione di Vizzaneta, sia in passato che in tempi recenti, si è sempre riferita all’edificio con l’appellativo di “Palazzetto del Papa” o “Villa del Papa”.

L’immobile, con un impianto planimetrico ad L, si sviluppa su un terreno in pendenza, caratterizzato da un dislivello accentuato.

L’edificio, in muratura, è interamente intonacato (fatta eccezione della loggia che, a causa del degrado, appare in muratura a vista) e presenta cantonali in conci di pietra lavorati ed il cui spessore diminuisce procedendo dal basso verso l’alto.

Panorama dell'Alta val di Lima
Il fronte principale si sviluppa per un’altezza di due piani fuori terra, separati da una cornice marcapiano che trova continuità lungo tutto il perimetro dell’immobile.

Ogni apertura è inquadrata da comici in pietra che, in base alla loro definizione più o meno accurata e alle dimensioni, distinguono il piano nobile (sul prospetto principale, a causa dell’accentuato dislivello, corrisponde al piano terra) dal piano superiore.

Quest’ultimo, più semplice, è comunque connotato dalla presenza di mensoloni lignei intagliati, di sostegno della gronda.

La loggia posta a conclusione del prospetto tergale s’inserisce nel complesso come elemento architettonico di pregio ed è connotata da una copertura a volte a crociera e pavimento in pietra.

La villa si affaccia sul lato Sud-Ovest su un parco da cui si gode una splendida vista della sottostante vallata e del torrente Volata che contribuisce a conferire al complesso un più alto valore paesaggistico.

Lo stemma mediceo si trova inoltre sull’antico lavatoio in pietra presente sulla via Fontana.

Oratorio di San Paolo a Vizzaneta
L’altra emergenza architettonica è l’Oratorio di S. Paolo, un tempo di proprietà del Vescovato di Pistoia, poi ceduto negli anni ’40 alla famiglia Tondinelli di Genova, che lo restaurò (Repertorio dei beni culturali delle province di Firenze e Pistoia, vol. I, a cura di Antonio Paolucci), oggi è di proprietà della Regione Toscana.

E’ un edificio ad aula unica, con copertura lignea a capanna.

Le mura perimetrali sono in pietra esternamente lasciata a vista. Il prospetto principale è caratterizzato da un portale in legno incorniciato da larghe fasce in pietra.

Contiene un altare in marmo datato 1864 e cinque dipinti murali del secolo XVIII.

Vizzaneta, alla luce di quanto detto, ha sicuramente valore storico, ambientale e artistico, per il ruolo significativo che ha assunto nel corso dei secoli a livello locale e quale esempio pregevole di centro montano tuttora caratteristico dell’Appennino pistoiese.

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